Il Marchio Partagás
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6 Gennaio 2021Il Marchio Romeo y Julieta
Il marchio si ispira all’omonima tragedia di William Shakespeare. Va precisato che, sebbene l’opera di Shakespeare sia indubbiamente la versione più conosciuta della storia dei due amanti veronesi, già il vicentino Luigi da Porto sessant’anni prima (1530) aveva scritto “Historia novellamente ritrovata di due nobili amanti” nella quale narrava una analoga vicenda di due amanti chiamati Romeus e Giulietta. Tornando ai sigari l’anno di creazione del marchio Romeo y Julieta viene riportato essere il 1850 per mano degli asturiani Inocencio Álvarez Rodríguez e José “Manin” García, sebbene la sua registrazione sia avvenuta soltanto nel 1873, la fabbrica venne stabilita a L’Havana in Av. San Rafael 87.
Il successo ottenuto dal marchio spinse i due soci a creare altri marchi quali: La Mar (Giugno 1876), Los Amantes de Verona, Montescos y Capuletos (Giugno 1879), La Superfina, La Flor de Lozano, Pendás y Cía, Daniel Webster, La Cubana (1882), La Salamith, Entre Rosas, La Mía, La Sonámbula e Mary Stuart (1883). I mercati di maggior successo per l’azienda furono in Europa, e particolarmente in Gran Bretagna. Álvarez e García controllavano minuziosamente di persona l’intero processo produttivo fino al confezionamento, di cui erano grandi esperti riconosciuti a causa dello spettacolare design che accompagnava i loro marchi.
Nel 1886 la società venne sciolta e Álvarez divenne l’unico proprietario della Romeo y Julieta. L’anno successivo entrò in affari con un altro industriale di nome Montero, ma la nuova società non ebbe successo, per cui Álvarez proseguì da solo nell’attività. Dopo dieci anni di successi la fabbrica incontrò però delle difficoltà a causa della ripresa della guerra di Indipendenza cubana nel 1895, la quale causò una drastica riduzione nella fornitura di tabacco e la devastazione di numerose piantagioni. Álvarez dovette quindi come altri industriali confrontarsi con la crisi e, nel 1899 la fabbrica venne spostata in Av. Ánimas 129, in un vecchio edificio in precedenza occupato dalla fabbrica La Eminencia di Ramon Allones.
Nonostante gli sforzi però Álvarez nel 1900 dovette cedere la fabbrica, che fu acquistata con molti dei suoi marchi da Prudencio Rabell, conosciuto anche come Marqués de Rabell. Per gestire l’azienda Rabell entrò in partnership con Gabriel Acosta e Jesús Ferro, con cui fondò la Rabell, Acosta y Cía, ma anche questa gestione fallì e nel 1903 furono costretti a vendere l’azienda a José “Don Pepín” Rodríguez Fernández, dell’azienda Rodríguez, Arguelles y Cía.
Don Pepín in precedenza era stato il direttore vendite della Leopoldo Carvajal y Cía, presso la quale aveva portato al successo il marchio Hija de Cabañas y Carbajal e da molti veniva descritto come il più intelligente ed esperto commerciante di sigari del suo tempo. Don Pepín volle al suo fianco tre spagnoli: Ramón Argüelles, Baldomero Fernández e Antonio Rodes, fondando con loro la Rodríguez, Argüelles y Cía, la quale investì tutti i suoi capitali nella acquisita Romeo y Julieta. I tre soci erano infatti convinti che visto il periodo travagliato che stavano vivendo il loro futuro era incerto e decisero di tentare il tutto per tutto. Le cose per loro andarono bene, tanto che nel 1905 inaugurarono un nuovo quartier generale in Av. Belascoaín 2A.
La produzione
La produzione nella fabbrica Romeo y Julieta iniziò subito con 1100 lavoratori, dei quali 750 erano torcedores. Venne stabilito un sistema di distribuzione integrato che comprendeva una flotta di veicoli aziendali nell’ottica di assicurare la qualità nella consegna senza doversi affidare a terzi. Questi sforzi accrebbero notevolmente il prestigio del marchio creato da Inocencio Álvarez.
Grazie alle molteplici innovazioni commerciali, in particolare pubblicità proattiva e promozione, e avendo piazzato agenti di vendita in molti mercati importanti, la società fu in grado di produrre e distribuire 20 milioni di Habano, con gli Stati Uniti come loro mercato principale. Nel 1909 Don Pepín si cautelò a livello internazionale registrando il marchio Romeo y Julieta all’Unione Internazionale di Berna in Svizzera.
Nonostante le varie crisi incontrate dal settore, gli affari dell’azienda andavano a gonfie vele, tanto da associarsi nel 1910 alla J.F. Rochas y Cía, proprietaria della fabbrica El Crepúsculo. Come risultato i marchi La Gloria Cubana e El Crepúsculo vennero rilanciati nel mondo con grande successo dal grande Don Pepín.
Don Pepín
Don Pepín era un brillante uomo d’affari e un ottimo promoter, il che favorì la crescita di immagine del marchio a livello internazionale. Il suo entusiasmo era tale che arrivò a battezzare Julieta il suo cavallo da corsa e a produrre una vitola Pepines con un’anilla raffigurante il suo ritratto rivestita di una lamina d’oro puro al 100%. I suoi interventi consistettero nell’ampliare il vitolario della casa per accontentare il maggior numero possibile di fumatori, aumentare la produzione a 20 milioni di sigari l’anno e la creazione delle anillas raffiguranti i personaggi celebri dell’epoca. Il caso più famoso di quest’ultima iniziativa è rappresentato dal sigaro Churchill, inizialmente prodotto esclusivamente per il primo ministro inglese e di vitola identica al preesistente Clemenceau, a sua volta intitolato ad un diplomatico francese. Si dice che siano state prodotte almeno 20.000 anillas diverse solo da Romeo y Julieta.
Nel 1930 la vita di Don Pepín cambiò radicalmente: secondo una prima versione egli lasciò gli affari per ritirarsi a Parigi ove rimase fino al 1944 quando, da uomo malato, ritornò a L’Avana, venne ricoverato in ospedale e vi rimase fino alla morte che sopraggiunse nel 1954. Sempre secondo la prima versione durante quel periodo l’attività dell’azienda fu diretta dai fratelli Argüelles, prima Ramón, poi Donato che morì anch’egli nel 1946. Le redini vennero quindi prese in mano dall’altro socio, Baldomero Fernández che, vista l’età, abdicò in favore del figlio Manuel Fernández Valle, che condusse l’azienda fino al trionfo della rivoluzione cubana nel 1959.
In accordo con la seconda versione invece, attorno al 1940 Don Pepin sciolse la Rodríguez, Arguelles y Cía e fondò la Romeo y Julieta Fabríca de Tabacos S.A., assegnandone la vice presidenza a suo nipote Hipólito Rodríguez. Secondo questa versione Don Pepin godeva di ottima salute e continuò a dirigere l’azienda fino alla sua morte nel 1954 all’età di 88 anni. Il nipote assunse la direzione fino al 1960 quando la fabbrica gli fu espropriata dal governo rivoluzionario.
Entrambe le versioni non sono confermate, ma nelle carte dell’epoca, in particolare una degli anni ’30 che riporta “Sucesores de Rodríguez, Arguelles y Cía” come proprietari dell’indirizzo Av. Belascoaín 2A, verrebbe da dar credito alla prima versione. Tuttavia nel 1940 il marchio Romeo y Julieta appariva nel registro delle imprese esportatrici come di proprietà di Romeo y Julieta Fabríca de Tabacos S.A. sita al 152 di Av. Padre Varela sempre a L’Avana, il che darebbe credito alla seconda versione.
Ad ogni modo nel 1930 la fabbrica aggiunse un nuovo marchio che ebbe molto successo nelle successive due decadi, il marchio era María Guerrero, dal nome di una popolare attrice spagnola del tempo con cui si diceva Don Pepin avesse un’intima relazione. Nel 1940 nella fabbrica Romeo y Julieta venivano prodotti i marchi Flor de Rodríguez, Arguelles y Cía, Don Pepín, His Majesty, La Mar, María Guerrero e Romeo y Julieta.
Negli anni ’40 e ’50 il marchio si specializzò nella manifattura di sigari figurado, si stima che almeno 1000 (mille!!!) differenti vitola di questa forma siano state prodotte prima della rivoluzione.
La produzione di Romeo y Julieta continuò anche dopo la rivoluzione in Av. Padre Varela, anche se la produzione di molti figurados prerivoluzionari divenne discontinua negli anni ’60 e ’70 a causa della perdita di popolarità di questi formati.
Nel 2001 Habanos S.A. ha celebrato il 125° anniversario del marchio con la produzione di 125 humidors ciascuno contenente 25 Romeos e 25 Exhibición No.2. Questi ultimi vennero prodotti a fine 2001 anche come Edición Limitada. A metà 2002 apparve sul mercato una E.L. 2001 di Robustos.
Il marchio è stato accreditato nel 2000 per il 12,3% dell’esportazione di Habanos S.A. e per il 16,2 % l’anno successivo, rappresentando quindi il secondo marchio dopo Montecristo. Oltre ai classici sigari come Churchill, Cazadores, Exhibición No.4… il marchio offre oggi una vasta gamma di sigari machine made di eccezionale qualità (per la tipologia di produzione), tra cui spicca il Mille Fleurs, un Petit Coronas.
I sigari Romeo y Julieta sono caratterizzati da aromi robusti e complessi con sentori di erba, frutta, legno, vaniglia, caffè e molti altri. Il marchio inconfondibile del “Romeo” style è rappresentato dal bilanciamento di tutti questi aromi senza il prevalere di uno di essi sugli altri. Oltre alla ricchezza e complessità di aromi, un altro vantaggio dei sigari Romeo y Julieta è il non essere particolarmente tannici e di richiedere dei periodi di affinamento relativamente brevi (3-5 anni).
I sigari più caratteristici del marchio sono:
Cazadores – parejo, vitola n. 406 “Cazadores” 162 x 44 (Lonsdale) Secondo molti il sigaro più forte della produzione corrente, titolo precedentemente detenuto da La Escepcíon Cazadores Miramor di prodotto con scarsa continuità fino al 1987. Come dal nome che in spagnolo indica appunto “Cacciatore”, lascia intuire la sua attitudine di sigaro da esterno e pensato per affinamento a lungo termine (raccomandati almeno 5 anni). Da giovane questo sigaro si presenta aspro e tannico, apprezzato pertanto da vecchi fumatori spagnoli e cubani. Apprezzato dai fumatori di Toscano.
Churchill – parejo, vitola n. 609 “Julieta 2” 178 x 47 Probabilmente la vitola più famosa del marchio, la vitola “Julieta 2” fu creata inizialmente per il Clemenceau, un sigaro intitolato al primo ministro francese Georges Clemenceau come tributo per il suo impegno nella conferenza di pace di Versailles alla fine della Prima Guerra Mondiale. Vista la predilezione per tale formato dimostrata da Sir Winston Churchill, Romeo y Julieta decise durante la Seconda Guerra Mondiale di produrne un sigaro chiamato appunto Churchill esclusivamente per il primo ministro inglese. Di questo sigaro la commissione nazionale del tabacco cubano fece dono a Churchill di un cabinet contenente “Abbastanza sigari per vincere fino all’ultima battaglia inglese” come recitò il giornale newyorkese “Tobacco” il 24 Aprile del 1941. Tale sigaro divenne di produzione commerciale dopo la storica visita di Sir Winston alla fabbrica Romeo y Julieta nel 1947. Di forza medio-alta se ne consiglia la stagionatura per almeno 3 anni a prescindere dal tipo di confezionamento.
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